PERCHE’ SANREMO E’ SANREMO!
DA QUEL POCO CHE HO VISTO,
DA QUEL POCO CHE MI E’ RIMASTO,
DA QUEL POCO CHE…
Aspetto di vedere l’inizio del festival di Sanremo 2014 dopo aver
sentito Grillo dire tra le altre cose che “Renzi è il vuoto di Newton” :per lui
ogni luogo è buono per spalmare
escrementi su tutto ma se oggi può fare il “guru” lo deve anche ai soldi
che la Rai gli ha dato in passato quando diceva un altro tipo di stupidaggini
ma “a pagamento” con i proventi del nostro canone TV. Il sipario che si
inceppa? Esistono in quei teatri delle leve manuali affinchè in caso di
inceppamento elettrico si possa alzare lo stesso un sipario ma forse andava
bene l’inizio così… I due disperati là in alto tra i fari di scena? Quando e
come sono entrati se chi non aveva un pass (anche tra gli operai e manutentori
vari) non poteva neanche avvicinarsi alle scale dell’Ariston? Erano nascosti da
qualche parte dall’edizione scorsa? Speriamo che sia comunque vera la loro
storia e che ci dicano chi sono e quali erano le loro istanze visto che dopo
avergli detto per una decina di volte che avrebbe letto la loro lettera poi il
buon Fazio (dai 2 milioni di euro di compenso a stagione) se ne è guardato bene
dal leggerla… (e la versione del direttore Rai1 dott. Leone è risultata poco
convincente). Poi dopo aver sentito “insultare” De Andrè da Ligabue (se sei di
Correggio e sei di Correggio non farti dare una canzone in genovese piuttosto
sbocciavan le rose…) fortunatamente sono uscito ed ho smesso di guardarlo. Al
rientro, un po’ per curiosità e un po’ per masochismo, mi sono detto :
“rimettiamo (si noti il facile doppio senso) sul festival” (intorno alle 23,00).
Pare mi sia perso la Casta’, la letterina della Littizzetto (compagna da
380.000 euro di compenso) 3 o 4 esibizioni non di più ma “becco” la Carrà (o
meglio quel che resta di lei) anche qui peana e osanna da parte del buon Fabio
e la Raffaella nazionale che spende alcune parole intelligenti (le uniche) a
favore dei nostri marò anche se a mio parere il contesto festaiolo sminuisce il
suo appello; il duetto con la Luciana (che sembrava da come si muoveva un
personaggio di The Walking Dead. Riesco (a fatica) a sentire Cristiano De Andrè
che regala al suo babbo nel giorno di quel che sarebbe stato il 74° compleanno,
un’esibizione davvero poco convincente che mi fa pensare che quando De Andrè
NON canta De Andrè un po’ delude e poi arriva Lui : YUSUF ISLAM, nato Steven
Demetre Georgiou e a lungo conosciuto con il suo nome d'arte CAT STEVENS che è
arrivato all'Ariston con l'aria disinvolta di un uomo che quasi 40 anni fa,
all'apice del successo ha mollato la carriera, si è convertito all'Islam e si è
dedicato a una vita di riflessione lontano dalla musica per molti anni: niente
da dire ci mancherebbe solo che un metalmeccanico all’apice della sua carriera
non potrà mai scegliere di mollare tutto per dedicarsi ad una vita di
riflessione e perciò al buon CAT vada tutta la mia stima e va bene anche la
standing ovation che chi era tra il pubblico grazie all’acquisto del biglietto
a soli 600 euro (i piu’ economici – Grillo compreso) ma se penso alla figura di
un eroe oggi penso di più all’operaio metalmeccanico che allo Stevens che (sue
parole) ora in vecchiaia può di nuovo dedicarsi alla sua passione musicale. Per
quanto riguarda le canzoni in gara poi evito di esprimermi perché a mio modesto
parere, la qualità non aveva i soldi per entrare in teatro. Se chi legge si
porrà alla Marzullo, una semplice domanda tipo : “ma se dici queste cose perché
segui Sanremo?” rispondo semplicemente con l’ormai e già detto slogan : PERCHE’
SANREMO E’ SANREMO! e qualcosa su cui riflettere e agire all'opposto, si trova sempre…
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